domenica 26 febbraio 2012

scrittura e pensiero dislessico

Mi dicono che dovrei scrivere storie più lunghe, romanzi. Io ho sempre risposto che non ne sono capace.
Adesso però mi sono detta che le cose che non si è capaci di fare si possono, spesso, imparare.
Su consiglio di un’amica, per cominciare, mi sono guardata il videocorso di narrazione di Giulio Mozzi
E’ bravo lui, a spiegare. Ma io, alla fine della serie di video –anzi, prima della fine, alla quattordicesima puntata- ho realizzato che quelle spiegazioni - correttissime e precise- non fanno per me. 
Quando scrivo una storia, io la vedo, tutta, come un film velocissimo e compatto. Per scriverla, devo essere sufficientemente rapida da acchiapparla e sufficientemente abile da distenderla, farla piana, metterla giù in parole perché diventi comprensibile e visibile anche per gli altri.
Quel giochino lì mi diverte.
Se devo mettermi al tavolo a pensare, non mi diverto più.
Io so scrivere quello che vedo e neanche tutto, perché la maggior parte di quello che vedo va troppo veloce anche per me.
Questa cosa l’ho ripetuta più volte, consapevole del fatto che per la maggior parte delle persone queste parole non avessero senso.
L’altro giorno però ho letto un libro che mi ha chiarito le idee e mi ha fornito le parole per spiegare meglio questo mio modo di pensare.
L’autore si chiama Ronald Davis e il titolo del libro è “Il dono della dislessia” (qui ne trovate una parte ).

mercoledì 22 febbraio 2012

scaricatissimo

il Many di Barabba mi ha appena detto che "Hanno ucciso Barbapapà" è SCARICATISSIMO.
Proprio così ha detto: "SCARICATISSIMO", tutto in maiuscolo.
Io ovviamente mi sto gongolando da dieci minuti.

E ne approfitto per ringraziare tutti quelli che si sono presi la briga di leggere il mio racconto, in particolare chi, dopo la lettura, mi ha scritto per dirmi cosa ne pensava.

E' una soddisfazione grande, davvero.
Ancora una volta, un grazie.
Tutto di pancia.

saRa


sabato 18 febbraio 2012

io mi ricordo





Io mi ricordo ieri
io e te
l'ombra del vento
la casa di vetro
la luna e i falò
groppi d'amore nella scuraglia.

Io mi ricordo
il gioco delle rondini
caffè a colazione
pane nero, cioccolato
gatti neri cani bianchi.

Felicità in questo mondo
io mi ricordo.


venerdì 10 febbraio 2012

barattoli di salvataggio

[un tunnel personalissimo e personalizzabile, un tunnel per ciascuno, secondo me sarebbe un’ idea ragionevole e soprattutto salutare che dovrebbe passare la mutua, io dico, gratis, a tutti].


ma se esistono i garage, i depositi per i mobili che non ti ci stanno in casa
se esistono le cassette di sicurezza
le casseforti
per gli oggetti che possiedi e che vuoi custodire
perché non esistono dei contenitori,
dei bidoni, dei barili,
delle pochette d’emergenza
dei barattoli di salvataggio
per riporre le cose andate che vuoi dimenticare?

io, per me, questa sarebbe un’invenzione geniale
e mi affitterei un buco profondissimo e privato
un traforo del san gottardo a testa in giù
con un tappo e la combinazione.
e lì sotto
sotto l’erba, i sassi, il fango e il ghiaino,
lì sotto, nelle profondità del niente
del silenzio antichissimo dei dinosauri
e di quello saggio dei lombrichi
io moltissimo seppellirei
e dimenticherei
senza insonnie, angina pectoris
dubbi e malinconie.

poi, ogni tanto, girerei il tappo
a far prendere aria ai ricordi,
rinfrescare.
ma raramente, molto raramente,
ogni due o tre ere geologiche, diciamo,
a piacere mio.

non che vengo invasa dalle assenze
dalla mancanza che spezza la schiena e il respiro
di queste genti andate all’improvviso
in un altrove in cui non ci sono io.


lunedì 6 febbraio 2012

è nato!









il mio ebook è nato per davvero.
lo scarichi qui, sul sito di Barabba, gratis.


questo dovrebbe essere il luogo e il momento giusto per ringraziare, festeggiare, condividere l'emozione. e invece mi succede che ho solo una domanda in testa e sento che è giunto il tempo di trovarle una risposta.
metto in stand-by champagne e fuochi d'artificio per un po': prima La risposta, poi tutto il resto.

ma tanto io lo so che mi capite.

domenica 5 febbraio 2012

giovedì 2 febbraio 2012

Donne di parola





Chiedi alla polvere:
ci sono cose che fanno paura,
molto prima dell'amore;
la voce a te dovuta
io e te
[molto forte, incredibilmente vicino].

Credetemi, c'ho provato.


Se hai bisogno, chiama.