giovedì 30 giugno 2011

neanche se

-    tu non ce l’hai il coraggio di farti leccare nelle mutande dall’adelina!
-    non è che non ho il coraggio…
-    sì, non hai il coraggio! prova, dai: fa il solletico!
-    no, non mi piace…
la ramona si fa leccare e ride. quando ride butta la testa all’indietro e tutti i boccoli le piovono sulle spalle come una tenda morbida. la ramona ha i capelli rossi che sembrano velluto e le lentiggini dappertutto, anche sulla lingua.
io e la ramona giochiamo sempre a marito e moglie e ogni volta che la sposo le regalo un mazzo di papaveri rossi come i suoi capelli e le faccio una collana di margherite.
a me piace la ramona, ma io non piaccio alla ramona, lo so, però lei è gentile e si fa sposare lo stesso da me.
-    cosa mi dai se mi faccio leccare dalla adelina?
-    cosa vuoi?
-    voglio un bacio.
-    dove?
-    qui, sulla bocca. no, anzi: nell’angolino.
-    sì, sì, te lo do. tanto non ci hai il coraggio.

sabato 25 giugno 2011

in strada (terza parte)

ho contato duecentosette formiche e la serena è ancora su.
claudio è andato a prendersi un mottarello e la dani è dovuta salire a studiare che domani ha l’interrogazione.
io vado in bagno perché ormai mi sono proprio fatta un po’ troppa pipì nelle mutande e ho bagnato lo scalino.
entro in casa e per un attimo non vedo niente e tutto mi sembra nero e ghiacciato coi pallini. ho un brivido dalla testa al sedere e mi scappa tutta la pipì lungo una gamba. corro in bagno, gocciolo nel corridoio e mi arriva un coppino prima di arrivare al water.
te se miga buna de farla int al bagn cuma i cristian, la pissa?

venerdì 24 giugno 2011

in strada (seconda parte)

la serena ha le chiavi di casa anche se è piccola e deve stare attenta a non perderle, ha un cane con le crisi epilettiche che piscia anche in casa e un fratello piccolo e sporco che si chiama cristian. cristian gioca a pallone in strada coi ragazzi grandi, è magro come sua sorella ma, a differenza di sua sorella, non passa tra le sbarre del cancello dei box perché ha la testa troppo grossa e rotonda come quella di charly brown.
a volte la serena si affaccia alla finestra del soggiorno e butta dei biglietti in cortile con scritto che parte col circo togni e che non torna più o che vuole morire, mondo crudele. mondo crudele, dice. è bello mondo crudele da dire.

giovedì 23 giugno 2011

in strada (prima parte)

la serena ha il muso da scimmia, i denti tutti marci e gli occhi azzurri come quelli del gatto di sua nonna.
è magrissima che sembra un ragno, solo lei può passare attraverso le sbarre del cancello dei box, perciò è sempre lei che va a prendere la palla quando finisce di là perché nessuno ha la chiave dei box visto che nessuno ha la macchina.
ogni volta che passa attraverso le sbarre io ho paura che le rimanga incastrata la testa e lei fa sempre un po’ finta di rimanere bloccata ma poi invece ce la fa sempre a liberarsi.
se rimane incastrata bisogna chiamare il fabbro, ma mia nonna che fa la portinaia dice che se la serena rimane incastrata le taglia lei la testa per farla passare, che il fabbro non lo paga, che gliel’ha detto mille volte alla serena di non fare quel gioco.

giovedì 16 giugno 2011

tag teatro

se l'aifon fosse un filo più comodo vi racconterei un mucchio di cose e invece ciccia: dovete aspettare che io torni in terra d'holandia.
per intanto vi dico che quelle cose di fricciori come di innamoramento, quelle cose tipo un mio racconto a teatro hanno preso una piega sempre più seria.
insomma, si comincia a lavorarci.

e basta, mo' vi lascio con la curiosità, che così poi ho anche più gusto a raccontarvi.

perverSaRamandra :D

domenica 12 giugno 2011

tanti auguri a me (con effetto retroattivo)

sono a milano, sono tornata per votare. questa volta non mi sono portata il mio fedele e anziano Mac, contavo di usare il pc di mia madre. ho sbagliato, avrei dovuto saperlo dall'inizio. word le si impalla ogni quattro vocali, impossibile lavorarci.
posso scrivere solo dall'iCoso che è notoriamente dislessico e tutto ciò mi snerva. moltissimo.

e comunque volevo solo dire che l'8 di giugno la saRamandra ha compiuto un anno.
mi ricordo esattamente la sera in cui ho deciso che avrei creato questo spazio.
io a distanza di un anno sono diventata un'altra. vado abbastanza fiera di me, nel complesso.
anche la saRamandra è cambiata nel tempo.
la vostra presenza mi è stata vitale, mi avete manifestato la vostra vicinanza in modi spesso toccanti. leggere i vostri commenti mi emoziona sempre, i vostri feedback mi hanno dato maggior sicurezza e mi hanno spinto a perseverare nell'esercizio della scrittura.
se oggi provo a organizzare la mia vita in modo che lo scrivere occupi un posto centrale all'interno del mio quotidiano, se mi permetto un po' di più di credere alle mie Parole è anche merito vostro, del vostro esserci, del vostro farvi orecchio e occhio del mio raccontare.

quindi tanti, tanti auguri a me e un grazie, puro, a tutti voi.

sara

vi lascio con un'immagine, una foto che ho trovato oggi a casa di mia nonna, quella delle storie. vi sono ritratti i due più potenti narratori della mia famiglia: la mia nonna lina e suo nonno, il papà vecchio. il papà vecchio sta su un gradino, perchè era bassetto e non era cosa, farsi vedere più piccolo della nipote.

(come non detto: non me la carica. diomadonna. amen).