martedì 9 agosto 2016

Se sapessi scrivere ti scriverei una poesia d’amore


VIII.

se sapessi scrivere ti scriverei una poesia d’amore
ma scrivere non so, perciò penso
non ti scrivo
non ti scrivo cose
che non devono stare nelle poesie d’amore.


i soldi non bastano
- non si parla di soldi nelle poesie, lo so
ma questa non è una poesia -l’ho già detto
i soldi non bastano
i permessi non arrivano
e io non so come fare a portarvi qui
ed è tutto un affannarmi
una coda
al consolato
l’ambasciata
i controlli
le impronte digitali
tutto difficile da capire
(mi porto sempre dietro un vecchio
qualcuno che parli la lingua).


amore, presto ritorno
ho preso un biglietto 
- da cascina gobba col bus
poi non ho capito
ma ti prometto che arrivo (c’è un tale di ouarzazate che già è tornato
mi farà da guida lui)


quando ti dicevo che volevo invecchiare con te
non pensavo che con te avrei passato solo la vecchiaia
(e ancora: chissà se almeno quella
la passeremo insieme):
io te e i bambini
ormai chi sono io per loro
per te?
(meglio che non ci pensi).


l’altra notte ho sognato dei cani
che vi leccavano il viso
e non restava più niente 
- né gli occhi, né il naso, né la bocca
e io non vi riconoscevo
e voi non mi vedevate
ma eravate felici lo stesso
ridevate e
giocavate coi cani senza di me.


***

Ispirata al film My name is Adil, così potente da farmi tornare la voglia di scrivere.

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