di un amore primitivo ti amo, sorella mia
la più piccola,
di un amore di cani io
ti amo.
amore
che nella notte veglio
riparo sotto la tempesta
proteggo
dalle forze centripete
dagli scossoni del tempo
dai millemila chilometri
nel vento.
sorella mia
ti tengo
in un angolo oscuro di me
un origami ripiegato
a quadratini e a zigozago.
ti tengo, sorella mia
in un cantuccio buio
che nel suo interno fa luce a spalancarsi
e giardini
e alberi ritti e tonanti
sequoie
e stormi di storni
sardine a banchi
farfalle monarca in migrazione
e oche, anch’esse in migrazione
la piazza djemaa el fna
hagia sophia
il muro di berlino
i libri già letti
i libri da leggere
le ossa
i morti
i pesci volanti
lo sprofondo
lo sprofondo
noi, femmine
noi, resistenti
l’acqua
i semi
le radici
il vino buono.
sorella mia
la più piccola
la più piccola
ti tengo.
sorella mia
ti amo, io.
grazie infinite non riesco a dire altro se non che mi hai riempito il cuore... la tua sorellapiccola
RispondiEliminaBella.
RispondiEliminae io lo so che questa è una questione di famiglia e dovrei starne fuori, ma quello è il cantuccio più bello del mondo, quello con le sardine a banchi
RispondiEliminale sardine a banchi sono belle da far piangere.
RispondiElimina