accade talvolta, nel quotidiano, che spiragli di senso si aprano e si offrono a noi, in forma di parole piene di grazia, parole come stelle alpine.
esse si fanno a sorsi brevi, discontinui; nelle cose si disvelano, illuminandole.
nostro è il compito di infilare una ad una queste parole e farne collane di bellezza pura, primitiva, vegliando su ago e filo, costantemente.
ma lo scopo non è la chiusura con click-clack della collana: lo scopo è la scoperta e la riscoperta della bellezza, nella contemplazione, nella gestualità ripetuta del fare.
aspettiamo dunque le parole nelle crepe del giorno, aspettiamole.
aspettiamole nella solitudine e nel silenzio della mente.
bisogna educare il corpo all’attesa come forma di ricerca, di incontro.
essa può logorare la carne e il pensiero, può sfilarci la filigrana, ma noi dobbiamo rimanere sempre vigili, e pronti. armati di ago e di filo, di giorno, di notte, nel sonno, nel mare, sul tram, nel letto, telefonando a casa, mescolando la zuppa:
guardare
fare
ricercare.
aspettare.
raccogliere.
RispondiEliminafallo per noi, che ti si aspetta.
..molto bello ciò che hai scritto ..mi ha dato anche una sensazione del natale...guarda:
RispondiEliminaparole ...come stelle
parole ....che illuminano
aspettare le parole...aspettare la nascita...
vegliando su ago e filo...vegliando sul bambingesù .......anche lui come le parole appena nato.......ciao auguri di tanta serenità interiore per queste feste e per il nuovo anno