giovedì gnocchi, rane e barbapapà

giovedì, gnocchi.

e dall'altro ieri, per qualche settimana, pure un pezzetto di un mio racconto lungo sul blog di Barabba.

il racconto si intitola “Hanno ucciso barbapapà” o “Io per me vorrei essere una rana” (se clicchi sopra il titolo arrivi alla pagina dove puoi leggerlo) e diventerà un ebook gratuito della collana Barabba Elettrolibri.

ne avevo già parlato qui, perciò non sto a ripetermi sui limiti che ci vedo oggi, a distanza di tempo.

che poi ‘sta storia di fare la premessa in cui dico che il racconto è vecchio e che ora scrivo diversamente è un po’ un modo per pararmi il culo, dato che io, in quel blog, quello di Barabba intendo, in mezzo a tutta quella gente che sa scrivere, continuo a pensare di esserci capitata un po’ per sbaglio.

ma comunque.

voglio ringraziare alcune delle persone che mi sono state vicine, in modi diversi, durante la lunghissima gestazione di questa storia e al momento della sua nascita e della sua “liberazione”. 

in rigoroso ordine sparso abbraccio, bacio, mozzico di gioia:

gloria (che, tra l’altro, mi ha scattato la foto che vedete qui sotto: quella figurina sfumata coi calzini a righe sono io mentre cerco di mettere letteralmente insieme i pezzi del racconto), valentina, mia madre, mirna, maria cristina, arianna, silvia, nicole, serena, luisa, elia, ilaria, norella, alice, mariachiara, federica, patrizia, giorgia (tantissime donne, sì, ché è un racconto molto femmina, anzi, donna), enzo, raffaele, mirko, mauro e una manciata di marchi (tra cui il many, quel folle che ha deciso di pubblicarmi).

spero che questo racconto – insolitamente lungo per i miei standard- vi piaccia e aspetto i vostri commenti, ché lo sapete, io nel silenzio mi sciolgo.

buona lettura, ci rivediamo giovedì.

sara