giovedì 9 dicembre 2010

disegnata

disegnami, dai.
fammi me nel mondo di matita.
io me tranquilla, coi pensieri srotolati dritti ma morbidi.
ecco, così.
prima le spalle, sì. poi? poi il collo. sì.
intorno mi fai i leoni blu? per giocare, solo un po’.
fammi con l’acquerello, per favore.
fammi nell’acqua, di acqua.
e i pesci, fammi tutti i pesci intorno.
e le meduse.
che schiena dritta mi hai fatto!
e adesso?
fammi bella, culetto rotondo.
le gambe lunghe
e sode.
e ora i piedi, perfetti di statua.
la pancia, rotonda anche lei,
il sesso, in una piccola mano
e l’ombelico, un anellino di scuro.
i seni così come sono mi piacciono.

non mi voglio di bianco e di nero
voglio le sfumature.
azzurrina,  azzurrina come i leoni fammi.
e dalla bocca papaveri come pugni, occhi di fiamma.

(ti  brucio il disegno con la me di dentro di rosso,
se non stai attento).

disegnami ancora un poco,
almeno le sopracciglia, folte, e il sorriso.
voglio il sorriso della me che non c’è più, in questo disegno.

poi seppelliscimi
di acqua e colore.
annegami
spariscimi.

finchè tutti i segni si azzittano eterni nella mia testa.

1 commento:

  1. ..e il fiume portà lontano quel disegno di silenzio......arrivò fino al mare e sempre in silenzio ....il mare conservò i suoi splenditi colori...che si trasformarono.....in perle di tranquillità...silenziose ...silenziose...silenziose..

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