sabato 19 febbraio 2011

nausee

trentanniequalche e l'orologio biologico che grida che bisogna scopare scopare scopare per sentirsi vivi e magari per riprodursi in fretta che non si e' più così giovani. lo dicono le rughe che ci raggrinziscono e le ovaie che si raggrinziscono che dopo una certa età, insomma, avere un figlio diventa anche pesante, sì, insomma, ci vuole energia anche per tirarlo su, un figlio, mica hai finito quando lo hai partorito. scopare scopare. guarda quello, guarda quella. è tropppo vecchia, a me piacciono giovani, io sembro più giovane, me lo dicono tutti. quando avrò dei figli? ormai è tardi, lo sai. non importa, io tanto non li volevo, i figli. venerdì sera, settimana finita,  bere, ballare, cercare qualche bocca qualche buco qualche cazzo un po’ di saliva un culo stretto un po' di fica piccola che scaldi, qualcuno con cui passare la notte e un letto in cui dormire in due ma da cui svignarsela prima del caffè. scopare per non pensare. provare ansia nell’immaginarsi soli tutta la vita. sentirsi non desiderabili, pensare di non esserlo più. chiedersi se lo si è mai stati, desiderabili. essere ossessionati dalla vecchiaia, dai tessuti che cominciano a lasciarsi andare. pensare alla morte, temerla per la prima volta. consumare più amplessi possibili nella speranza di scongiurare l’inevitabile spargendo seme e fluidi.
io mi sento fuori dal tempo. questa sessualità compusiva mi dà la nausea. funziono diversa, almeno un poco. non meglio, non peggio: diversa. consapevolmente amabile a tempo determinato, non cerco nemmeno. guardo. penso. immagino se. Desidero, quello sì. mi eccito la fantasia con cose che non sono e che non accadranno per il semplice motivo che non voglio che siano. e con le mie paure per ora riesco a conviverci.
trentatré anni e sentirsi nel posto sbagliato, fuori tempo, sempre, ovunque, come a diciassette anni. 
essere un poco stanca ma anche serenamente rassegnata. ecco, questo forse non come a diciassette anni, ma va bene lo stesso.

4 commenti:

  1. 'n c'ero mica arrivata, approvando il tuo post, a vedere che c'era pure pure il link. bedda sonata, bedda.
    comunque, alla domanda rispondo ni.

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  2. In mezzo a tutto questo, una cosa mi ha fatto impressione, l'essere "serenamente rassegnata" è una cosa che non augurerei nemmeno al mio peggior nemico, contento della tua serenità ma non rassegnarti mai, per favore.

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  3. ma la mia rassegnazione è legata all'essere costantemente fuori tempo, mica è una rassegnazione generalizzata. il fatto è che io forse non ci tengo poi tanto ad andare a tempo...diciamo che è un'accettazione del mio modo di essere che a volte però mi causa delle fatiche, ecco.

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