ho un rituale tutto mio prima di mettermi a scrivere, tutta una vestizione di cui non capisco il senso ma a cui non riesco a sottrarmi.
mi copro tantissimo, in modo esagerato. sempre indosso una felpa e una fascia di lana nera per i capelli che fa anche da “scaldacollo”. a volte le felpe sono addirittura due, una delle quali è un feticcio, una felpa troppo grande per me a cui sono però affezionata. quando fa molto freddo, la doppia calza è d'obbligo, ma raramente indosso scarpe o ciabatte: mi piace avere i piedi liberi.
ho deciso che sono affetta da ipotermia preventiva. le cause sono sconosciute: non è lo stare ferma davanti al pc a causarla, perché il freddo comincio a sentirlo non appena decido di mettermi alla tastiera, quando magari sto facendo altro.
adesso sono qui, seduta al tavolo della cucina coperta come un cosacco da tre ore.
in casa ci sono ventiquattro gradi e mezzo.
oltre alla fascia, ho in testa un racconto che non riesce a prendere forma, lo visualizzo a pezzi che non riesco a cucire insieme.
mi sudano le parole, sono esausta e frustrata per questo andare da nessuna parte.
direi che per oggi basta.
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