Di desiderio di filo bianco
per non perderci nel sonno
ricamammo le nostre palpebre all’interno
coi nomi nostri annodati,
a formare un’unica parola-valigia
- abbacinante sfolgorante vivifica
la parola-valigia più fragorosa
la più assordante
la perfetta
quella che esplode i maremoti
disordina i pesci nei mari, le fioriture
e squassa la terra nelle ossa
seminando i monsoni e le cascate al suo risveglio.
Ancora, se chiudo gli occhi oggi,
io ti vedo,
un filo nel buio.
Slegato.
***
La parola di oggi, "desiderio" ci è stata poeticamente offerta da Alice Bianconiglio.
NOTA: è stata Alice a insegnarmi che cosa è una parola-valigia. Una parola-valigia è una parola creata dalla fusione di due parole che hanno in comune un segmento (fonema o lettera). Tipo "Musicassetta". O "Saranocchia". O "Sarallegra". O... insomma, avete capito.
Non so come fai, non so perché, ma le tue parole mi toccano sempre, non come il ditino del poke, a mano piena, proprio.
RispondiEliminache bella cosa... ^_^
EliminaWow Sara, molto empowered la tua scrittura!
RispondiEliminaGrazie mille, Silvia! Mi fa piacere sapere che sei passata di qui. A presto, magari ad Amsterdam :)
EliminaDavvero notevole, come un filo nel buio:
RispondiEliminasaluti,
luigi
grazie, Luigi.
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