mercoledì 27 luglio 2016

Guardo i nostri figli in tondo

III.


Guardo i nostri figli in tondo sotto il fico ad ascoltare
il nonno raccontare di viaggi fortunati e mitici raccolti


Guardo i nostri figli e tu non sai
i primi passi e i denti nuovi
“mam-ma”, “pa-pà”
la febbre alta e la paura
imparare a camminare.
Guardo i nostri figli e non ci sei.


Troppe lune, troppe, e ho perso il senso, amore
di questo perdersi e abbandonarsi
del tuo andare e del mio restare
di questo tuo vincere orgoglioso sul mare.


La notte tu mi manchi nelle ossa
manchi nel letto e nel respiro:
non dormo
piango
penso:

io, per me, ho perso.

***

Ispirata al film My name is Adil, così potente da farmi tornare la voglia di scrivere.

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