Tu hai sconfitto il mare
- che è più grande di tutta la nostra terra, dicono,
e ha bocche rapaci che ci mangiano gli uomini, raccontano -
ed io sono rimasta ad aspettarti qui
alla fine dei campi
alla fine del giorno,
sola.
Il tuo corpo manca, amore mio
e l’assenza asseta
sbriciola
poco a poco:
mille stagioni tra di noi
-il vento la pioggia il grano la polvere
un figlio ad ogni ritorno
-fotografie di carne (occhi, mani, labbra, ciglia),
i nostri mini-te.
La notte
accarezzo l’impronta delle tue mani sul muro
e canto in silenzio il mio amore con parole di gelsomino:
le rondini che vincono il mare
le porteranno al tuo cuore a primavera.***
Ispirata al film My name is Adil, così potente da farmi tornare la voglia di scrivere.
Bentornata Sarà!
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