lunedì 15 novembre 2010

cuore di osso

il mio cuore di osso
ha dentro tutto il nero della foresta
delle tigri dei lupi e dei serpenti.
il mio cuore di osso
è fiamma buia
che spaventa e allontana,
è cielo spaccato
e mare che scoppia.
ma il mio cuore di osso
ha dentro anche un grano
di me
piccola
ancora viva.

se io ti do il mio cuore di osso
tu non lo devi perdere mai
mai lo devi abbandonare
il mio cuore di osso
con quel grano di piccola.




(vi assicuro, ero una bambina quantomeno simpatica e, tranne quando cantavo, non davo granchè fastidio).

4 commenti:

  1. per fortuna sembra che batta, questo cuore di osso, e fa battarne tanti di pseudo carne.
    quindi, magari ci ha fatto l'osso o è un'osso duro o ancora visto le tue immersioni è bagnato fino all'osso o ti prende fino all'osso o si è fatto le ossa... l'imprtante è non ridurlo all'osso, forse mollando l'osso? per non rimetterci l'osso, allora se serve sputa l'osso.
    e non ridurti all'osso fa che quel grano diventi campo.
    Ora, forse la bellissima poesia, mi è parsa un po buia e ho cercato di sollevare eventuali stati d'animo tristi, sfiduciati. se così non è... mi spiace, mi è arrivata così.

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  2. ...per fortuna...si si sono d'accordo con "lofarò"...voglio vedere le spighe...aspetterò..aspetterò..ma voglio vederle ogni cosa ha un suo tempo...!!!

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  3. perché pensare sempre che per essere vivi occorre avere almeno un grano di "piccolo"? perché essere adulti non diventa mai un vanto, una fierezza, un impegno, un progetto?
    eppure da piccoli guardavamo con ammirazione "i grandi", oggi diciamo a chi ci piace "sei un grande", anche Sara è una grande, una grandissima.
    Un abbraccio

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  4. @lofarò: "e non ridurti all'osso fa che quel grano diventi campo". sì, ci provo.

    @maria cristina: ci devo pensare. è che credo che quel grano sia l'unica ragione per cui qualcuno possa pensare che valga la pena avvicinarsi a tutto quel nero che lo circonda. vorrei che non fosse così, ma è comprensibile: il buio spaventa.

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