sono a questa fermata del bus
immobile, da millecento vecchiaie.
intorno, solo acqua, solo fango
sui pantaloni
e foglietti in una mano: un numero di telefono
un lampone disegnato, un sogno sbruciacchiato.
stavo aspettando un bus
stavo aspettando te.
ma è festa, è festa tutti i giorni
e gli autobus non passano la domenica.
non so più da quanto sto aspettando
non so più perché sto aspettando.
io qui
o schiodo il mio culo e ti vengo a cercare
o è meglio se vado a piedi.
mi hai fatto emozionare...coincidenze di vite...ricordo di stati d'animo....!grazie!!!ciao
RispondiEliminaè bello quando le parole riescono a far ricordare o emozionare...
RispondiEliminagrazie per i continui commenti, non sai quanto mi fanno bene.