ho insegnato ai miei pesci a parlare
per venire da te in volo
e dirti ti amo.
è giunta l’ora, infine,
della mia dichiarazione aeromarina.
ad un tratto però ti vedo
- nella mia testa, ti vedo-
serrar la mascella
e inghiottir fiele
per il parquet sgocciolato,
macchiato
dai miei pesci all’ingresso
che ti dicono t’amo.
e allora mi dico "fa niente"
mi dico
che forse prima
è meglio se gli insegno a pulire
- col panno antistatico, la cera-
e a richiuder la porta,
senza fare rumore,
adagio.
poi, solo poi,
te li mando.
con calma.
Bella e tosta... come sempre!
RispondiEliminaPS: e forse... non li mando più che non li meriti
elia_pippi
eliù, ma sai che non avevo mica capito? pensavo mi dovessi mandare qualcosa ma avessi cambiato idea! sto fuori, sono stanchissima! questa "poesia" è nata guardando un'illustrazione di Daniela Tieni intitolata "liberté". è la tredicesima della prima colonna, quella con la ragazzina e la boccia dei pesci.
RispondiEliminahttp://www.ultra-book.com/-danielatieni
P.S: mi piace quando mi lasci i commenti qui :)