la tua schiena dormiva sul letto degli ospiti
- una fisarmonica aperta, timida.
io ne contavo le vertebre sotto il cotone della maglietta,
e le coste, appena accennate.
pensavo: “adesso ti accarezzo, fisarmonica”,
“adesso pure voi, capelli”.
e poi invece no,
poi, che assurdità vado fantasticando,
che assurdità agrodolce, fantasticare
di accarezzare la tua schiena di ospite,
timida.
Che dolci queste parole. Molto belle. Fisarmonica è bellissima come parola, poi.
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