fosse che fosse che fossimo stati
ti avrei regalato parole
personalizzate
per farci mondi sottomarini e intrastellari
da abitarci leggeri,
con regole che ci pareva a noi, misurate
[tipo, che si sarebbero potuti mangiare i biscotti a letto
-se le briciole non ci avessero infastidito troppo-
oppure no, niente biscotti,
se le briciole ci prudevano
insopportabilmente la schiena -
insomma, proprio un’anarchia fatta e finita].
fosse che fosse che fossimo stati
non la continuo neanche
perché è una poesia di congiuntivi condizionali
quindi di cose immaginarie
perché tu oltre che essere anarchico
sei cretino
perché uno già alla promessa di mondi
sottomarini e intrastellari di parole
dovrebbe fermarsi
gettare l’ancora
le fondamenta
e, minimamente,
erigere un monumento di oro massiccio e avorio
a quella creatura che neanche nei sogni,
adorarla più volte al giorno
concedersi a lei sessualmente senza posa
renderle grazie con cioccolata fondente alle nocciole del piemonte
e, last but not least,
farla ridere da perdere i sensi.
ma tu invece no.
cretino.
io avrei ceduto subito, solo a sentire di un piccolo mondo sottomarino. così, per dire, eh.
RispondiEliminaio, alle parole personalizzate.
RispondiEliminaah! dimenticavo il clapclap!
RispondiElimina@gap: a te, col mondo sottomarino, ti ci mangiano a colazione in un boccone. ma a me pure, sai. tonti che siamo...!
RispondiElimina@lofarò: grazie, grazie (inchino) :)