mercoledì 21 dicembre 2011

questo natale mi sorpasserà da destra

mi trovo all’interno di un grande magazzino, le lucine, i festoni, le carole natalizie.
sto cercando gli ultimi regali, muovo gli occhi rapida, cacciatrice: non ne posso già più, voglio tornare a casa, nelle mie babbucce.
poi spunta lei.
è marroncina, le treccine, alta un metro. cammina nel passaggio tra le vetrine di destra e quelle di sinistra. trascina i piedi annoiata, gli occhi gonfi, forse il raffreddore o un principio di congiuntivite. gli stivaletti rosa della barbie sono macchiati in punta di pioggia.
girella da sola passando la mano sui vetri dei negozi, marcandoli di un’impronta di caldo umido.
ogni tanto si ferma, appoggia la fronte al fresco della vetrina e la lecca piano. 
io la osservo e sorrido, lei non mi vede.
si accorge di un babbo natale a grandezza naturale all’ingresso di un negozio. il pupazzo canta e muove le braccia, la mano sinistra fa dei piccoli movimenti in su e in giù, rimanendo sempre all’altezza della vita.
la bambina spalanca gli occhi e indietreggia di un passo.
gli si avvicina poi lentamente, dal fianco sinistro, e gli sorride.
solleva la sua, di mano, e, dopo un attimo di esitazione, la infila dal basso in quella di babbo natale e si fa tenere.
lo guarda luminosa e ha poi questo guizzo di fiducia, di confidenza tra compagni di liceo,
come a dire
“adesso siamo amici, babbo natale, 
adesso lo so che mi vuoi bene”
e gli lascia la mano 
e allarga le braccia, 
fascia l'enorme pancione con le sue cortissime braccia di bambina magra,
ci appoggia la testa sopra e chiude gli occhi
rimane in questa posizione qualche secondo
sorride.

io sto per scattare una foto, poi mi prende il magone, spengo il telefono e mi volto. 
un uomo obeso seduto a un tavolino mi chiede se voglio che mi faccia la caricatura per cinque euro.
penso che le sue caricature siano bruttissime e banali e rispondo di no. poi ripenso alla bambina con le treccine e alla me bambina che leccava i vetri tanti anni fa e a quella cosa di infilare la propria mano in un'altra, più grande, e mi viene un po’ di malinconia.
l’uomo insiste per farmi la caricatura, mi grida qualcosa in olandese, poi mi insulta in inglese, urlando.

scendo con la scala mobile e sono in strada.

2 commenti:

  1. e cmq quelli delle caricature son tutti stronzi. no, ecco, lo volevo dire.

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  2. >> sto cercando gli ultimi regali
    A me che m'hai preso? :D

    >> la mano sinistra fa dei piccoli movimenti in su e in giù, rimanendo sempre all’altezza della vita
    Non sai cosa darei per farti entrare nella mia testa e farti vedere l'immagine che ho in mente io :P

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