lunedì 24 gennaio 2011

dalle stelle

i desideri grandi non si improvvisano tali, essi necessitano di una quota di volontà e di costanza  sufficienti a sostenerli.
il desiderio non è sogno, non è cosa passaggera.
la parola stessa, desiderio (desiderium, in latino), porta in sè i tempi lunghi e l’immensità delle stelle. è parola di nostalgia e di mancanza, è parola di ricerca.
ci vuole forza a desiderare, ci vuole coraggio a disarmarsi e arrendersi per rivestirsi di desiderio puro; perché il desiderio non contempla difese, ma dedizione completa all’oggetto a cui si tende. 
il desiderio è resa.
desiderare non è il vagheggiare qualcosa, non è il mollo tutto e mi apro un chiringuito ai caraibi.
desiderare è cosa di vene che saltano e di sonno che si disperde, di attese lunghe e fame della carne.
desiderare prevede strade impervie, tutte di sasso, solo salita e caldo e niente acqua a dissetare.
non c’è pace nel desiderio e il corpo si contorce, si fa di urla piccole e soffocate.
desiderare.
volere.
predisporre le cose affinchè tutto accada.
desiderare.
desiderare costa.
eppure c’è, in questo movimento doloroso dell’anima, qualcosa che ci fa grandi e ci fa sentire potenti.
qualcosa di irrinunciabile che ci avvicina alle stelle, che ci riporta a casa, che ci fa sentire indescrivibilmente vivi. 
qualcosa che forse, in qualche modo, ci salva.

4 commenti:

  1. NON SONO PAROLE MIE...MA HO PENSATO A TE LEGGENDO....
    Stanotte non ho quasi mai dormito. Succede nelle vigilie. Avevo aspettato tanto ù
    Ma non ho dormito perché stavolta si fa sul serio, stavolta si cambia. Guarire per sempre è una cosa fortissima. Un terremoto di emozioni. Ho passato la notte a fare il funerale a quella donna che si è sempre sentita preda di un inganno della natura, quella donna che per quanto sappia di strategie mentali, per quanto aiuti gli altri a sviluppare le proprie potenzialità (per lavoro) non riesce e vedere le proprie

    Quella donna negli ultimi tempi ha davvero sentito che dal cambiamneto poteva derivare tutta la sua vita, perché non riuscire a risolvere questo punto equivaleva alla propria Waterloo. Eppure cambiare, anche nella direzione desiderata, è come camminare su un terreno vischioso. Si rischia di scivolare.

    Grazie, ma ne ho abbastanza. Adesso sono pronta: voglio tutto quello che mi spetta, ossia me stessa al meglio di me. Grazie a voi per quando mi aiuterete a ritrovare la strada, ogni volta che scivolerò. Grazie a me stessa per essermi portata fino a qui. E così sia.

    RispondiElimina
  2. ecco, io adesso ho letto e penso, penso, penso.
    e anche domani e i prossimi giorni penserò a quello che mi hai scritto.
    grazie per averlo fatto, grazie per averlo fatto qui.

    RispondiElimina
  3. è solo un piacere... tra il pensachetiripensa pensa anche un pochino a me....

    RispondiElimina

se accedi come anonimo perché non sei utente google e blablabla, mi piacerebbe che ti firmassi almeno con uno pseudonimo, così rispondendoti potrò rivolgermi a te in modo meno impersonale. ciao e grazie per il tuo commento!