sono gemelle, arrivano sempre insieme e discutono zitte sulla porta. non proprio zitte zitte: una discute zitta, l’altra fa grugniti di gola come sotto un cuscino. muove le dita veloce, quella che grugna, fa segno due, fa segno pallina, cucchiaio, bicchiere, mangiare. la zitta scuote i capelli di miele, fa segno di no. fa segno palline, tira in fuori la lingua, leccare. il cono, vuole il cono.
discutono sulla porta e sui pattini in linea poi entrano e sorridono.quella che grugna ficca gli occhi negli occhi alla zitta, poi punta decisa il cioccolato e il gusto di puffo. chiede conferma, la zitta mi guarda dal basso, mi guarda di ossa bellissime e occhi di muschio. fa cenno piano di sì a quella che grugna, di ossa bellissime pure lei, ossa fotocopiate dall’altra, occhi ricalcati di verde.
si appoggia lunga sulla vetrina, la grugnosa, e con una voce di pesce sott’acqua mi dice tutto nella bocca e negli occhi, tutto a gluglu spalancato, e io bevo tutto questo sgocciolìo di sommerso
attentissima
che niente mi devo perdere
neanche una gocciolina.
ecco due coni
fanno cinque euro
volete la granella,
i pallini colorati?
mostro i colori, si guardano, discutono sui pattini e sulla vetrina.
sì vogliamo i pallini, grazie.
prego, ciao.
ciao. gluglu.
escono come bisce che non fanno rumore e io rimango a fissarle finché l’angolo le inghiotte.
dove vanno le bambine-pesce a mangiare il gelato?
dove vanno sui pattini in linea le bambine con la voce di spugna?
bello bello
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