mi sento di fare una precisazione visto che forse non si è capito esattamente come funziona in me lo scrivere. cioè, non che sia di vitale importanza capirlo, però voglio chiarirlo non tanto per me, quanto per un amico che si capisce dopo chi è, se continui a leggere.
allora. io fondamentamente non invento niente, io racconto pensieri o cose che mi succedono o che vedo o, al più, ricordo: punto. fantasia, capacità di costruire trame, intrecci: zero. dici: eh! fantasia niente! e ivano? ivano. ivano è un po’ da spiegare.
a volte mi capita che sono fuori con qualcuno, tipo a mangiare un gelato, no, non è vero, il gelato non lo mangio quasi mai, facciamo che siamo fuori a bere un caffè e quel qualcuno mi chiede: ma adesso ivano cosa sta facendo a casa? a me questa sembra una domanda, per usare un eufemismo, cretina, però a mio modesto parere, per carità. mi sembra un po’ cretina, eufemisticamente parlando, perché è come se io ti chiedessi cosa sta facendo tua moglie a casa in questo momento: tu mi sapresti rispondere? magari puoi immaginare che stia stirando ma non lo sai di certo (e se vuoi continuare a vivere sereno, conoscendo tua moglie, io non andrei a controllare). oppure capita che io e quel qualcuno siamo in casa a guardare la tele che non ho e a commentare il telegiornale che di conseguenza non posso guardare e ad un certo punto quel qualcuno si mette a parlare di ivano e mi chiede dov’è e cosa sta facendo e me lo chiede proprio in sua presenza e io divento tutta d’imbarazzo che ivano è sensibile e quanto sente queste cose ci rimane male malissimo che poi si rintana sotto il letto a piangere e chi lo tira più fuori di lì.
insomma, tutta ‘sta manfrina è per spiegare che ivano c’è e basta, non è una mia fantasia e quindi non posso neanche dirvi in anteprima cosa succederà nella prossima puntata perché semplicemente non lo so, non decido mica il mio futuro.
se non lo capite così non so spiegarvelo diversamente e un po’ mi dispiace, soprattutto per lui, per il mio iguano.
allora. io fondamentamente non invento niente, io racconto pensieri o cose che mi succedono o che vedo o, al più, ricordo: punto. fantasia, capacità di costruire trame, intrecci: zero. dici: eh! fantasia niente! e ivano? ivano. ivano è un po’ da spiegare.
a volte mi capita che sono fuori con qualcuno, tipo a mangiare un gelato, no, non è vero, il gelato non lo mangio quasi mai, facciamo che siamo fuori a bere un caffè e quel qualcuno mi chiede: ma adesso ivano cosa sta facendo a casa? a me questa sembra una domanda, per usare un eufemismo, cretina, però a mio modesto parere, per carità. mi sembra un po’ cretina, eufemisticamente parlando, perché è come se io ti chiedessi cosa sta facendo tua moglie a casa in questo momento: tu mi sapresti rispondere? magari puoi immaginare che stia stirando ma non lo sai di certo (e se vuoi continuare a vivere sereno, conoscendo tua moglie, io non andrei a controllare). oppure capita che io e quel qualcuno siamo in casa a guardare la tele che non ho e a commentare il telegiornale che di conseguenza non posso guardare e ad un certo punto quel qualcuno si mette a parlare di ivano e mi chiede dov’è e cosa sta facendo e me lo chiede proprio in sua presenza e io divento tutta d’imbarazzo che ivano è sensibile e quanto sente queste cose ci rimane male malissimo che poi si rintana sotto il letto a piangere e chi lo tira più fuori di lì.
insomma, tutta ‘sta manfrina è per spiegare che ivano c’è e basta, non è una mia fantasia e quindi non posso neanche dirvi in anteprima cosa succederà nella prossima puntata perché semplicemente non lo so, non decido mica il mio futuro.
se non lo capite così non so spiegarvelo diversamente e un po’ mi dispiace, soprattutto per lui, per il mio iguano.
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