mi ero dimenticata, ma una cosa da raccontare ce l’ho. quando sono andata in italia, sono atterrata a roma fiumicino e poi ho preso il pullman - o pulma come dicono le mie amiche- per andare a perugia. sul pulma facevo dei disegnini in una moleskine e scrivevo quello che vedevo per non dimenticarmelo, visto che io a roma ci sono stata appena una volta in manifestazione e all’epoca avevo fatto solo un rapido giro da turista giappo, di quelli dove corri corri e scatti foto ma alla fine non hai visto niente.
insomma, stavolta ero sorpresa perché non sapevo che avrei attraversato la città col pulma e invece sì.
roma quando la vedi è proprio come l’hai studiata nei sussidiari alle elementari prima e nei libri di storia poi. è tutta acquedotti di mattoncini e palazzi un po’ giallini e un po’ rosini e archi. è tutta enorme, roma, proprio immensa, che se guardi le persone dal pulma, sembrano ancor più piccole del normale, accanto a ‘ste cattedrali e chiese e monumenti storici. è tutto tanto, è tutto troppo. no, non troppo. solo tanto.
insomma, io dal pulma ho scoperto che a roma esiste una via che si chiama via dell’amba aradam. sono sicura, me lo sono segnato sulla moleskine, ero vicino a san giovanni in laterano dove c’erano due suorine vestite di verde, possono testimoniare. una volta arrivata a casa ho cercato su wikipedia che diamine fosse l’amba aradam perché mica si intitolano le vie ai modi di dire, mica esiste, per esempio, una via del patatrac o una via del tran tran quotidiano. insomma, io ho cercato su wikipedia e ho scoperto che amba aradam è un posto in etiopia., un posto che esiste. io ho quindi deciso che almeno una volta nella vita voglio vivere in una casa in via dell’amba aradam, solo per il gusto di dirlo, perché secondo me sarebbe bellissimo poter dire “vivo in via dell’ambararadam” (io lo direi tutto attaccato e nessuno se ne accorgerebbe, sono sicura). solo che poi ho cercato in google maps e quella via esiste solo a roma. io non so se ci vivrei a roma. è bella e tanta ma non ha il porto. a me piacciono le città col porto. o con tanta acqua. io per star bene ho bisogno di acqua, l’ho capito. le mie amiche di perugia vorrebbero che mi trasferissi da loro. ma io come faccio a trasferirmi là se in quella città non c’è né l’acqua né via dell’amba aradam?
ci devo pensare un pochino.
insomma, stavolta ero sorpresa perché non sapevo che avrei attraversato la città col pulma e invece sì.
roma quando la vedi è proprio come l’hai studiata nei sussidiari alle elementari prima e nei libri di storia poi. è tutta acquedotti di mattoncini e palazzi un po’ giallini e un po’ rosini e archi. è tutta enorme, roma, proprio immensa, che se guardi le persone dal pulma, sembrano ancor più piccole del normale, accanto a ‘ste cattedrali e chiese e monumenti storici. è tutto tanto, è tutto troppo. no, non troppo. solo tanto.
insomma, io dal pulma ho scoperto che a roma esiste una via che si chiama via dell’amba aradam. sono sicura, me lo sono segnato sulla moleskine, ero vicino a san giovanni in laterano dove c’erano due suorine vestite di verde, possono testimoniare. una volta arrivata a casa ho cercato su wikipedia che diamine fosse l’amba aradam perché mica si intitolano le vie ai modi di dire, mica esiste, per esempio, una via del patatrac o una via del tran tran quotidiano. insomma, io ho cercato su wikipedia e ho scoperto che amba aradam è un posto in etiopia., un posto che esiste. io ho quindi deciso che almeno una volta nella vita voglio vivere in una casa in via dell’amba aradam, solo per il gusto di dirlo, perché secondo me sarebbe bellissimo poter dire “vivo in via dell’ambararadam” (io lo direi tutto attaccato e nessuno se ne accorgerebbe, sono sicura). solo che poi ho cercato in google maps e quella via esiste solo a roma. io non so se ci vivrei a roma. è bella e tanta ma non ha il porto. a me piacciono le città col porto. o con tanta acqua. io per star bene ho bisogno di acqua, l’ho capito. le mie amiche di perugia vorrebbero che mi trasferissi da loro. ma io come faccio a trasferirmi là se in quella città non c’è né l’acqua né via dell’amba aradam?
ci devo pensare un pochino.
se anche solo prendessi in considerazione l'idea di trasferirti potrei farti intotolare un vialone all'ambaradam, cici, coccò, alle tre civette e una anche al comò che mica lui è meno del coccò che non può avere una via.
RispondiEliminaTe porto anche il mare...facciamo partire un tutbo dal tirreno (l'acqua è più pulita) che mi arriva in giardino così ci abbimao il mare in giardino... per il porto sento che posso fà ai piani alti...
sei un amore di sorella...!
RispondiEliminae comunque una cosa è "ambarabà cicì coccò", un'altra è ambaradam, tipo "è successo un ambaradam!". sei una storditona e mi piaci così!