- …ti ho detto di no, ti ho detto che non ti lascia qui.
ivano è seduto al tavolo, sta parlando con fare annoiato alla cassettiera e nel frattempo legge la pagina degli annunci delle case sul Volkskrant. tra qualche mese dovrò andarmene da questa casina magica e pare che il mio iguano abbia deciso di darmi una mano nella stressantissima opera di ricerca di un tetto.
- digli qualcosa, ti prego: pensa che tu voglia lasciarlo qui.
- ma chi? arrigo?
- fai un po’ tu: fino a ieri eravamo in due, oltre a te. se siamo aumentati forse è ora che inizi a prendere le goccine, stellina.
- AH-AH, simpatico. ma dov’è? nella cassettiera?
- mh-mh.
apro il cassetto in basso, il più profondo. il nano bambino sta dentro tutto appallottolato e mi guarda con gli occhi sbarrati.
- arrigo…ma che ci fai qui?
-il RRRipostiglio esplodeva, la cassapanca eRRRa piena di RRRoba di lana che pizzicava…questo cassetto eRRRa vuoto e mi ci sono RRRaggomitolato dentRRRo.
- sì, ho capito…ma perchè?
- peRRRchè se no tu mi lasci qui, quando tRRRaslochi, lo so!
- a parte che manca ancora tanto tempo al trasloco…
- vedi che mi lasci qui?!? non hai detto di no, hai detto che manca tanto tempo!
mi guardo intorno e penso a quando me ne andrò di qui.
questa casa è davvero piccina, povera di cose da portare via: scrivania da 10 euri, poltroncina rossa con rotelle, libreria billy (of course!), letto a una piazza e mezza, una lampada, mobiletto in legno con contenitori stile asilo e mobiletto bagno. tutto di mamma ikea. le sedie, la cassapanca, lo sgabello da computer e il tavolino del giardino li ho trovati in strada e quindi lì possono tornare, nel caso. armadi non ne ho. la cassettiera è di gloria e dovrei restituirgliela. altro, a parte i libri, un paio di valigie di vestiti, qualche stoviglia, cuscino, lenzuola e piumone, non possiedo.
eppure, questa casa è piena.
a riempirla, l’assenza: biglietti attaccati ai muri che hanno lasciato gli amici e le amiche -tantissimi- venuti a trovarmi dall’italia, disegni, poesie, stickers di papaveri e papere.
questa casa è piena di risate e di parole sussurrate e di discorsi grandi e di chiacchiere leggere come bollicine.
questa è una casa che ci si lasciano le impronte, fin dalla stradina, che così poi si ritrova il cammino per tornarci.
- dai, arrigo, esci. ti prometto che ti porto.
- giuRRRa!
- giuro!
- non diRRRe falsa testimonianza! è peccato! tu non giuRRRi mai! perchè adesso giuRRRi? sei bugiaRRRda! sei pRRRopRRRio bugiaRRRda! negli annunci peRRR la casa hai anche scRRRitto che non hai né bambini né animali! bugiaRRRda!
ivano mi guarda da sopra gli occhiali sarcastico, come a volersi complimentare per la mia bassezza.
- ragazzi, se scrivo che ho un bambino e un’iguana, nessuno mi prende!
- tu non hai un’iguana, baby. tu hai un iguano che qualsiasi donna in età fertile e qualsiasi uomo sessualmente attivo vorrebbe come compagno di…
- blablabla! non ti sento! non ti sentiamo! comunque è inutile che proviate tutti e due a farmi sentire uno schifo: al momento non abbiamo ancora una casa, quindi…
- calma, baby. senti cosa ho trovato: prinsengracht, casa indipendente con accesso al canale e piccola imbarcazione. ingresso, salotto, cucina a isola, bagno con vasca jacuzzi, tre camere da letto con materasso ad acqua, terrazza e posto auto. ristrutturato nel 2008, pavimenti in parquet, travi a vista…
- non vorrei interromperti, ivano, ma mi sa che siamo un tantino fuori budget.
- ah, dici? e che budget abbiamo?
- 450.
- per le spese. e per la casa?
- quello è il budget per la casa. comprensivo di spese. se risparmiamo anche sulla nutella e l’ammorbidente.
- chiedetemi tutto, ma non di uscire con la camicia incartapecorita.
- …
- ok, dunque, vediamo…basta spostarsi un po’…alla fine non dobbiamo mica stare in centro per forza. ecco, questo è perfetto! bos en lommer, area multietnica, mediterranea...
- bos en lommer non è un’area multietnica. bos en lommer è il giambellino dei marocchini ad amsterdam.
- come sei pignola. guarda che non sei più un’educatrice, risparmiaci i pipponi di pedagogia interculturale, please.
- riportavo un fatto. ma forse se la giro in un altro modo mi capisci meglio: burqua. velo. djellaba. tuniche. babbucce. no forme, no party.
- ok, ricevuto. l’ammorbidente non è poi indispensabile che va di moda lo stile stropicciato. e alla nutella arrrigo è allergico, vero arrigo? cerchiamo di spostarci un po’ più verso il centro mantendo una sobrità di stile, valà…
sono stanca. l’idea di andare via da questo posto mi affatica.
io ho paura che se cambio casa, gli amici non ritrovano la strada per tornare a trovarmi. e nemmeno le oche che migreranno tra poco.
quest’assenza che riempie la stanza mi sembra più pesante e ingombrante del solito, stasera. è tutto un vuoto che si annida tra le pieghe delle lenzuola e nei cassetti e nelle crepe del muro, è tutto un lievitare di ricordi.
figuriamoci se non mi porto appresso ‘sti due cosi, il nano e l’iguano. figuriamoci se non me le porto dietro, le mie fragilità.
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