venerdì 29 ottobre 2010

melancholische man en zeemeermin

c’era un quadretto, oggi, alla mostra su munch, un quadro piccolo che non sembrava tanto importante.
era un disegno, quattro righe buttate lì, un po’ coi pastelli, un po’ con l’inchiostro.
questo quadretto era grande quanto una foto formato standard, 11x15 circa, e raffigurava un uomo un po’ curvo, seduto su un sasso sulla riva del mare.
l’uomo si teneva la testa tra le mani.
di fronte a lui, sulla destra del foglio, stava fuori dall’acqua una sirena sdraiata a pancia in giù.  l’uomo era malinconico, lo diceva la didascalia, ma anche senza leggere la scritta lo avresti capito ugualmente, che se ci hanno messo prezzemolo e non quel signore lì a fare da testimonial di gardaland una ragione ci sarà.
il fondo del quadro era giallino, tipo carta del salumiere di una volta.
pochi tratti di verde e di azzurro per tracciare la profondità: un viale di alberi sulla sinistra, forse cipressi, una chiesetta sullo sfondo, tra le colline.
poi lì, in primo piano, queste due figurine, appena abbozzate, essenziali.
lui sta seduto, tutto di roccia, di giacca nera e capelli neri e pantaoloni neri e scarpe nere e con la mano si sorregge la testa, pensieroso.
lei lo guarda con un occhio troppo rotondo, sembra un occhio di rana o un occhio sbagliato, il naso sproporzionato, i capelli bagnati, collosi, di alghe.
lei lo guarda e aspetta
aspetta che tutta quella malinconia gli passi
ma non sa che dire
lo guarda e fa andare la coda nell’acqua
tutti cerchi blu scuro si fanno intorno alla sua coda di sirena
lei prova a distrarlo coi giochi di donnapesce
ma non serve a niente
è tutta una macchia nera
come che si fosse rovesciata la moka sul foglio e non si può più pulire
però lei guarda
e aspetta
e gli dice con la voce muta di sirena

tutto passa, uomo malinconico,
ma tu non abbassare la testa
tienila su,
guardami negli occhi,
guarda davanti a te,
guarda il mare
basta guardare i sassi,
ormai li hai contati tutti
guarda il mare
il mare
torna nel mare che ti fa leggero
e lascia il cappotto nero qui sulla riva
respira
respira, uomo malinconico
respira
poi se vuoi dopo te lo rimetti, il cappotto
ma adesso respira
respira nell’acqua
respira
ancora una volta
respira
ancora una volta
nudo.

e sembra per un attimo che lui ci pensi
alle parole di quella sirana
poi però no
poi torna melanconico
che così dice la didascalia
dice “uomo melanconico con sirena”
e le didascalie dicono la verità
e infatti uno mica può diventare “uomo felice” solo perché gli gira
mica è facile essere felici
ci vuol coraggio a esser felici
ci vuol determinazione
soprattutto se sei un uomo melanconico di un quadro
e in un quadro di munch ancor di più
che lì anche solo un refolo di pallida serenità
potrebbe sfrantumare i più studiati equilibri cromatici.


a me questo quadretto è piaciuto proprio molto, sembrava contenere una storia o mille.
volevo caricare una foto da internet ma non l’ho trovata: tante foto alle sirene di munch, ma neanche una alla sirena con gli occhi da rana.
per ricordarmi bene l’immagine ho però fatto un disegno a biro nera su una moleskine. magari carico quello.
o magari non carico niente, così immaginate e basta.

2 commenti:

  1. ..infatti così io vedo la faccia della sirena e l'uomo melanconico ...a modo mio...ecco è qui però io vedo solo due grandi occhi,,, ma grandi grandi come il tuo mare ...ecco così vedo...questo uomo melanconico...mi sa che il corpo è entrato nella roccia...!!!

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  2. mi piace quando dici che vedi quello che racconto :)

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