questa non è serata per scrivere, questa è serata per fare fagottini di parole per l’inverno.
tutto è come pasta di pane troppo bagnata, una palude di lettere che non si sgarbugliano e m’inciampano le dita sui tasti.
è una vergogna sottile che mi affonda, questo mio scrivere incapace, è un pesce d’aprile di carta attaccato alla schiena.
è la mia follia sbandierata scioccamente, è la mia solitudine fotografata riga dopo riga.
è sconfitta e riflesso di stupidità.
stasera non ho nessuno che mi ascolti, nessuno di carne, intendo
stasera vorrei che qualcuno raccontasse a me qualcosa e mi facesse addormentare
stasera io non ho parole bianche e rotonde da regalare
stasera vorrei solo avere
avere
avere
avere
avere
e ancora avere.
raccontare
ciò che vedo nella mia testa è
farlo esistere e
stasera
fa una cazzo di paura fottuta.
chiedi.
RispondiEliminanon ti ho risposto subito perché ho pensato al tuo commento fino ad ora.
RispondiEliminachiedere sarebbe, in certi momenti, la cosa più sensata da fare, eppure a volte è così difficile. il timore di ricevere un rifiuto o, peggio, di sentir cadere nel nulla una richiesta, spesso è per me paralizzante.
è banale, sciocco e probabilmente immaturo, però m'hanno fatta così, con le rotelle incastrate a caso :P
si scastreranno :)
RispondiEliminachi lo sa!
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