- quindi tu sostieni che ci sia sempre da imparare?, domando a ivano mentre gli stendo lo smalto sulle unghie dei piedi.
- certo.
- sicuro, sicuro?
- ti sembro forse uno che dice cazzate?
- no, per carità…ma pensavo…
- cosa?
- cioè, tu dici che c’è seeeeempre da imparare?, chiedo masticando.
- sì, ne sono fermamente convinto, risponde lui senza smettere di imboccarmi di pop-corn.
- mh.
- “mh” cosa?
- eh, secondo te quindi c’è da imparare anche quando le cose si ripetono?
- anche quando le cose sembrano ripetersi, sì. non è mai la stessa cosa.
- ah.
- …
- ma tipo…a te non capita mai di avere una vaga sensazione di déjà-vu, ogni tanto?
- sì, sono piccoli errori della matrice. ahah! questa era carina. vabbè, no, cioè, sì…a volte mi capita. ma è solo questione di prestare attenzione ai dettagli, a quelli giusti. e lì ti accorgi che non finisci mai di imparare. spesso è semplicemente una prospettiva diversa ad arricchirti.
- una prospettiva diversa…arricchirti…
- …che c’è? hai ancora dubbi?
- ma no, sai… è che è tutto il giorno che cerchi di convincermi con questa teoria e per farlo mi hai sottoposto alla visione di qualcosa tipo dieci ore di documentari sulla riproduzione delle antilopi rosse, del coniglio dalle orecchie pendule, della giraffa abissina, del cavallo albino della steppa dell’ uzbekistan, del geko di cipro…
- il geko di cipro non lo devi neanche nominare che solo al pensiero divento tutto un brivido…!
- sì, vabbè. dicevo che ci siamo sparati dieci ore di national geographic infarcite di 11 ore e… 27 minuti di film porno gay, lesbo, bisex, old, SM, cip&ciop e tricketrakke e…non so, io, per oggi, ne avrei anche un po’ a basta di tutto questo apprendimento, di tutta questa filosofia. comincio ad avere un filo di nausea e anche un po’ di sonno. che sono iniziati al quarantatreesimo minuto, ad essere sinceri.
- di documentario o di porno?
- ti ho fatto una media tra i due. ma mi sa che il porno mi annoia pesantemente.
- più della riproduzione dei bradipi?
- touchée.
io la televisione non ce l’avevo, prima. quando mi sono trasferita qui ho deciso di non comprarla perché è una cosa che mi annoia abbastanza e che non uso spesso, quindi sarebbe stato solo un oggetto in più da trasportare nel prossimo trasloco.
inoltre, sono un tipo soggetto alle dipendenze, a tutte: se mi installate una tv davanti al divano, iniziate pure a costruirmi una bara che mi contenga seduta perché io da lì non mi ci stacco più, ci invecchio fino a creparci.
mesi fa, dicevo che avrei tanto desiderato ricevere una sorpresa. ma una sorpresa da piccoli, una cosa solo da sussultare un poco e fare gli occhi a palla un po’ di sgrano. una cosa tipo un amico che viene a prenderti al lavoro con un thermos pieno di caffè. o la casa piena delle palline colorate che ci sono al deposito-mocciosi dell’ikea.
ora sono allungata a letto a mettere lo smalto ad un’iguana (maschio) e a vedere film porno dai quali, pare, c’è sempre da imparare.
ecco, direi che sono stata abbastantemente sorpresa dalla vita.
pure troppo, forse.
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