mi sveglio con un mal di testa furioso: ho dormito accoccolata su quel coso corto e bitorzoluto che si fa chiamare divano. rientrando ho trovato ivano collassato sulla diagonale del letto e non ho osato svegliarlo per reclamare il mio spazio.
mi faccio una vasca di caffè. ivano si sveglia, grugnisce, si siede sulla sponda del letto e si prende la testa tra le mani (o dovrei dire zampe? beh, insomma, quelle cose lì attaccate alle…braccia). mugula.
- quella troia polacca mi ha devastato.
- scusa?
- quella troia polacca me l’ha succhiato allo svenimento, manco fosse stato un milk shake. sembrava non avesse mai visto un fottutissimo cazzo d’iguana in vita sua. mi ha disidratato.
tutto questo non è reale. io sto male. ora è appurato.
- capisco. caffè?
- ma che caffè e caffè! non vedi che sono piegato dall’alcool?
- ah. avevo capito che fosse colpa della troia polacca…
- anche. ma mica ci siamo fatti un the, nel mentre.
- mi pare ovvio.
- quando bevi devi iniziare la giornata con l’ultima cosa che hai bevuto la sera prima. nel mio caso, whisky.
- mi dispiace, non ne ho.
- se è per questo, oltre a caffè, carta igienica e zucchero, in casa tua c’è poco altro. comunque ho la mia bottiglia. a proposito, ti ho fatto la lista della spesa.
in effetti sul tavolo c’è un posti-it con un elenco scritto in stampato maiuscolo con grafia molto femminile :
*pane
*frutta
*verdura
*latte
*biscotti
*struccante occhi
- scusa, come fai a sapere che lo struccante è quasi finito?
- ogni iguano ha i suoi piccoli segreti, baby. e ammicca.
trangugio il caffè d’un sorso, ivano si alza e si gratta una chiappa.
- vado a radermi. non mi posso vedere così. quando vai a far la spesa mi prenderesti anche della crema da giorno per pelli secche?
- hai qualche preferenza?
- basta che non contenga essenza di muschio selvatico: è così cheap…
- condivido. beh, io mi preparo per andare al lavoro. stasera ci sei?
ma che cazzo di domande faccio? sono così stanca che ormai prendo le cose così come vengono senza chiedermi se quello che mi sta succedendo abbia una logica nascosta da qualche parte.
- certo, piccola. e se ti va, quando torni giochiamo a memory.
- davvero? fico! io adoro il memory! sono fortissima a memory! però qui non ce l’ho. o meglio, ce l’avevo ma devo averlo perso durante il trasloco.
- non l’hai perso: te l’ho preso io per allenarmi. far passare il tempo dietro un frigo non è cosa semplice. d’inverno, poi…
- immagino. quindi giochiamo a memory?
- sì. ma non ti dimenticare la crema emolliente.
ivano entra in bagno. io mi devo fiondare al lavoro. sono stanca ancora prima di iniziare.
ma stasera si gioca a memory.
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