giovedì 22 luglio 2010

dFAM 6 o di cose noiose

- un po’ più giù…ecco sì…un po’ più su adesso…
- …
- ah! sì! sì, sì, sì! lì! non ti muovere, sì! continua, continua!
- …
- mmmmmh!
- senti, invece di gemere in questo modo che mi ricorda la polacca dell’altra sera, non potresti raccontarmi qualcosa mentre ti massaggio i piedi? che ne so? qualcosa di tua nonna, qualche episodio noioso della tua infanzia di bambina saccente, qualcosa che ti è successo oggi al lavoro…insomma, qualcosa che non mi arrapi?
ivano mi guarda dai piedi del letto. io me ne sto spaparanzata a gambe larghe. mi sta massaggiando i piedi da mezz’ora, penso che potrei avere un orgasmo.
- ti devo raccontare qualcosa di noioso? al lavoro faccio un sacco di cose noiose! vediamo…ti racconto qualcosa di noioso che ho fatto oggi. ti racconto del burro.
da noi in cucina, al ristorante, si usano dei cubi di burro da quattro chili. per comodità, quando apriamo la confezione, porzioniamo e avvolgiamo i singoli pezzi nella pellicola trasparente per maneggiarli più facilmente.
porzionare il burro è un lavoro un po’ noioso e un po’ fastidioso, visto che normalmente alla fine ti ritrovi anche i gomiti unti.
di solito lo tagliamo in quarti, praticando una croce, e poi in ottavi, seguendo le diagonali. il burro però se lo tagli appena tirato fuori dal frigo è molto duro e allora è meglio aspettare un po’, è meglio aspettare che si ammorbidisca.
nel mezzo del cubo di burro c’è un buco. quando tagli il burro a metà per poi ridurlo in pezzi più piccoli devi infilarci le dita dentro, a questo buco, e fare leva, tirare verso di te. due dita ci puoi infilare al massimo, è un buco davvero piccolo. io ci infilo il medio e l’anulare. quando il burro si è ammorbidito è più semplice. le dita scivolano con facilità e dentro è tutto morbido e quasi caldo. quasi. sicuramente non freddo. le dita scivolano lì in mezzo senza bisogno di fare forza, che tanto si allarga da sé.
a tutti fa schifo quel lavoro del burro, tutti lo trovano noioso e sporco. io no. a me piace proprio quella cosa di infilare le dita in quel buchino stretto e scivoloso, come in una bocca piccola piena di saliva che ti risucchia, come…
- ok, basta così. riprendi a mugulare, è meglio.

vivo con un’iguana maschio arrapato ventiquattro ore su ventiquattro. un iguano poliglotta con la mania dell’ordine.
è arrivato in un periodo in cui sono molto stanca e in cui desidererei solo che mi sgocciolassero paroline colorate nelle orecchie per dormire.
non capisco esattamente cosa ci faccia qui, questa bestia, ma forse non serve chiederselo. sta qui con me come se ci fosse sempre stato.
e mi fa bene.

2 commenti:

  1. ..sta lì con te da sempre forse prima non avevi spostato il frigo......ora perchè ne hai bisogno...piano piano ti lascierà..quando sarà il momento giusto...solo lui saprà quando...
    abbi cura di lei Ivano ....io devo partire ci rivediamo alla fine di agosto ...mi raccomando coccolala...
    stupenda la descrizione di questo burro ! ciaooooooooo

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