mercoledì 14 luglio 2010

di follia allegra moderata

ero qui a letto scrivevo.
per concentrarmi, quando scrivo certe cose, soprattutto quelle del mare o degli animalini, chiudo gli occhi.
io ho chiuso gli occhi e ho iniziato a sentire tutti i rumori di quando la casa si riposa: il pavimento che scricchiola, l’acqua del rubinetto che gocciola, lo scaldabagno che brontola. poi, ad un certo punto, tra tutti i rumori, ho sentito il respiro di qualcuno che dormiva: ma guarda te, ho pensato, sono proprio sottili queste pareti.
il respiro però dopo un po’ si è fatto vicino vicino, come se fosse stato tra queste, di pareti, non oltre. sentivo tutto amplificato, tutto grande e giallo chiaro nella mia testa.
ho pensato: ci siamo, sto impazzendo. sto impazzendo come solo io posso impazzire, con un cazzo di autostima, come mio solito. non sono manco in grado di sentire le voci come dio comanda, no, i respiri devo sentire, io, i respiri!
questo respiro sembrava proprio reale. mi immaginavo che fosse il respiro di un uomo alto e un po’ secco che dormiva rannicchiato sul divano, non so perché. però sembrava anche un pochino il respiro di un animale un po’ grossetto, non per forza di una persona: un’iguana o a un cane da caccia. perché? boh, perché secondo me respirano così.
il respiro continua, regolare. cerco di razionalizzare tutto: non c’è nessuno oltre a me in casa, quindi quello che sento NON è un respiro (ovviamente ho già provato a trattenere il fiato, per essere sicura che non sia il mio). forse è il computer, la ventola. spengo il computer. il respiro continua ininterrotto. spengo anche l’altro computer. tutto come prima. forse è la stufa: mi avvicino e non è lei. il respiro persiste, profondo, tutto di sonno sereno e lineare.
vado in cucina. il respiro proviene dal frigo. io ho un fornello da campeggio che poggia su un frigo di quelli bassi: a volte, se ci lascio appoggiate le pentole, si sentono delle vibrazioni. vibrazioni, non respiri. per scrupolo tolgo la caffettiera e la padella che sono rimaste sopra ai fuochi da oggi a pranzo. niente. però capisco che il respiro viene dal frigo, da dietro il frigo per la precisione. e non è il motore del frigo, no. è qualcosa che dorme dietro il frigo, lì dove è tutto buio e nero (e pure un tantino polveroso).
quando ho capito che la cosa respirosa stava lì dietro a dormire e che quindi non ero pazza che sentivo le voci (anzi, i respiri) ma qualcosa c’era realmente, mi sono tranquillizzata.
non sono stata a spostare il frigo per vedere cosa fosse: non è che mi desse fastidio, quella cosa lì, non russava mica; l'ho lasciata quindi dormire che io controllavo semplicemente per essere certa che non fosse qualcosa che c’era solo nella mia testa.
e comunque non è una persona alta sul divano, questo è sicuro, anche perché il mio divano è piccolissimo e lontano dal frigo.
domani sposto tutto e vi dico che cos’è.

io, per me, tifo per l’iguana.

2 commenti:

  1. ..complimenti...sei bravissima..eccomi io nella follia allegra moderata ...ci navigo....ah ah ..pensavo dietro al mio frigo mi ci vorrebbe..un bel GORILLA ..che saltasse fuori ..al momento giusto...quando l'UNICORNO...impazza....!!!sarebbe troppo bello..forse solo lui riuscirebbe a mantenere la pace...!!!!! ciaooooooo

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  2. ognuno ha il suo ivano, che magari non è un iguano. tutto sta nello spostare il frigo :)

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