io ho paura del mare. quella di morire annegata è una delle mie paure più grandi. non nuoto bene, perciò l'acqua alta, anche in piscina, mi spaventa. io rimango sempre nel "dove si tocca".
però nell'oltre, in quel là dove non si tocca, là dove tutto si fa sprofondo e urlo soffocato, io mi ci tuffo ossessivamente. mi ci tuffo nei miei pensieri di immaginazione, di continuo; io devo andare lì sotto, io devo provare quello svenimento, quel dolce morire che solo lì sotto.
sono di acqua che all'acqua ritorna.
là sotto, nel nero profondissimo e solido, io m'impiombo e
apro la bocca e
tutte le parole si fanno
nell'acqua
le mie parole germogliano
come ninfee
come alghe
ma più resistenti.
io nell'acqua m'immenso
e di luce mi glorifico
enorme batrace
microscopico gamberetto
nell'acqua m'immergo
m'annego
mi svengo
e come minuscole uova di pesce
le mie parole
s'involgono
s'incatenano
mi vincono
mi salvano.
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